Ad un certo punto ti rendi conto che la vita è adesso! Non dopo l'università, non dopo la specializzazione. È adesso. È tutto qui. È ora.
L'hai mai detto: Ti Amo!? Non posso più vivere senza di Te!? Tu hai cambiato la Mia vita!? L'hai mai detto...?
Fai dei progetti, trova un obiettivo, lavora per raggiungerlo e di tanto in tanto guardati attorno. Goditi ogni cosa. Perché è tutto qui.

venerdì 22 ottobre 2010

Coro polifonico farnesiano

UN CORO...

UNA FAMIGLIA..


..CON UN' UNICA PASSIONE:


LA MUSICA.


E COSI' VORRESTI FARE LO SCRITTORE?

Da un po' di tempo mi soffermo sul fatto che qualunque sensazione o pensiero o idea folle; io la scrivo.
Non importa se non la leggerà nessuno, non importa se la forma è sbagliata, non importa.
Per me l'importante è scrivere.
Tutto è cominciato qualche anno fa, tenendo un piccolo quadernino dove scrivevo, soprattutto, di problemi adolescenziali.
Con gli anni più scrivevo, più mi accorgevo che mentre osservavo la mia mano muoversi dolcemente sul foglio lasciando dietro piccole tracce con la biro; ero felice, stavo bene.
Potevo esprimere i miei dubbi, piuttosto che certezze, piuttosto che fantasie, piuttosto che storie e nessuno mi diceva nulla.
Così un giorno domandai a mio padre: "Ma se diventassi una scrittrice?Ne sarei capace?"
Lui non mi disse niente mi fece entrare in una libreria e mi mise fra le mani questa poesia:
"Se non ti esplode dentro a dispetto di tutto, non farlo.
A meno che non ti venga dritto dal cuore e dalla mente e dalla bocca e dalle viscere, non farlo.
Se devi startene seduto per ore a fissare lo schermo del computer o curvo sulla macchina da scrivere alla ricerca delle parole, non farlo.
Se lo fai per soldi o per fama, non farlo.
Se lo fai perchè vuoi delle donne a letto, non farlo.
Se devi startene lì a scrivere e riscrivere, non farlo.
Se è già una fatica il solo pensiero di farlo, non farlo.
Se stai cercando di scrivere come qualcun altro, lascia perdere.
Se devi aspettare che ti esca come un ruggito, allora aspetta pazientemente.
Se non ti esce mai come un ruggito, fai qualcos'altro.
Se prima devi farlo leggerlo a tua moglie o alla tua ragazza o al tuo ragazzo o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno, non sei pronto.
Non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono e noioso e pretenzioso, non farti consumare dall'autocompiacimento.
Le biblioteche del mondo hanno sbadigliato fino ad addormentarsi per tipi come te.
Non aggiungerti a loro.
Non farlo.
A meno che non ti esca dall'anima come un razzo, a meno che lo stare fermo non ti porti alla follia o al suicidio o all'omicidio, non farlo.
A meno che il sole dentro di te stia bruciandoti le viscere, non farlo.
Quando sarà veramente il momento, e se sei predestinato, si farà da sè e continuerà finchè tu morirai o morirà in te.
Non c'è altro modo.
E non c'è mai stato. " 


(Charles Bukowski)


giovedì 21 ottobre 2010

Le Parche


In origine si trattava di una divinità singola, Parca, dea tutelare della nascita. Successivamente le furono aggiunte Nona e Decima. Figlie di Zeus e Temi, la Giustizia. 
In arte e in poesia erano raffigurate come vecchie tessitrici scorbutiche o come oscure fanciulle.Si dice anche che avessero un solo occhio grazie al quale potevano vedere nel futuro e che spartivano a turno tra loro.


In un secondo momento furono assimilate alle Moire: Cloto, nome che in greco antico significa "io filo", che appunto filava lo stame della vita; Lachesi, che significa "destino", che lo svolgeva sul fuso ed Atropo, che significa "inevitabile", che, con lucide forbici, lo tagliava, inesorabile. 
La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. A fili cortissimi corrisponderà una vita assai breve, come quella di un neonato, e viceversa. 
Si tratta di tre donne dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti, l' Ade.  
Le loro decisioni erano immutabili, neppure gli dèi potevano cambiarle. 
Venivano chiamate anche Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato.



Vento

Ho bisogno di vento.Vento. Solo vento. 
Perchè? 
Mi scompiglia i capelli. Mi libera la mente. 
Lo senti il suo rumore? 
Ecco.
Concentrati su quello e dimentica il resto.
Puoi volare. Puoi sollevarti e andare;senza limiti. Senza paura..
Tu solo,e il mondo che tanto ami
odiare al di sotto..